Ormai app come Facebook, Instagram, ma anche lo stesso Telegram, hanno da tempo superato il loro scopo iniziale. Da semplici piattaforme di messaggistica o bacheche su cui postare contenuti visivi e testuali, oggi al loro interno si può persino vendere e acquistare prodotti, in quelli che sono mercati che si stanno affermando sempre di più.
E così come è facile trovare canali Telegram con le migliori offerte del momento, aggiornate ogni secondo, il Marketplace di Facebook è un luogo di shopping virtuale sempre più frequentato. L’iniziativa, una delle tante ad opera di Zuckerberg, si può definire come un comodo mercatino rionale a portata di telefono (o di computer), esteso a tutta Italia se non al mondo.
Da un a un lato possiamo facilmente vendere e monetizzare tramite ogni tipo di oggetto che non vogliamo più avere in casa, e dall’altro, quello che stavamo proprio cercando arriva con gran facilità al nostro domicilio, a prezzi spesso modici.
I mercatini online come il Marketplace offrono occasioni preziose non solo grazie al loro ampio catalogo, ma anche per risparmiare, inquinare di meno dando una nuova vita agli articoli, e non doversi disfare per forza dei propri.
Una grande costante sono i prezzi quasi sempre contenuti, dato che si parla di usato. Tuttavia, per l’appunto, “non è tutto oro quel che luccica”, e a volte possono scattare le fregature. Ecco dunque qualche consiglio utile per procedere agli acquisti in modo sicuro e conveniente nel Marketplace di Facebook.
Un primo consiglio è sempre quello di valutare attentamente i motivi di un prezzo molto conveniente, in relazione all’articolo presentato. Si può ben comprendere, ad esempio, il costo basso di un computer portatile usato datato a qualche anno fa, specie se leggermente usurato. Ma un iPhone nuovo di pacca a pochi euro deve lasciarci per forza qualche sospetto.
Specialmente se si tratta di beni elettronici, anche quelli “vintage” come vecchie macchine fotografiche o console – da tempo tornate in voga, spesso è molto difficile valutare solo dalle foto se funzionano, nonostante risultino a prima vista performanti. Nel peggiore dei casi, inoltre, potremmo essere calorosamente rassicurati dal venditore del fatto che gli articoli non presentano nessun problema, per poi scoprire la delusione solo a pacco arrivato.
Questo può capitare anche con la gioielleria, i cui oggetti – soprattutto nel caso di quelli retrò – a volte non presentano schede garanti sui materiali, e quindi senza un occhio esperto, o addirittura il tatto diretto con l’articolo, è difficile operare una scelta sicura e certa.
Un consiglio al riguardo, sia per quanto riguarda l’elettronica che per ogni altro tipo di acquisto, è chiedere gentilmente un video alla persona che lo sta vedendo, dove si possano osservare “a tutto tondo” le varie caratteristiche, o in cui si possa verificare l’effettivo funzionamento di un qualsiasi dispositivo.
Una volta selezionato un prodotto e valutata l’affidabilità del suo venditore circa le sue caratteristiche, è fondamentale optare esclusivamente per pagamenti tracciati, e non farsi mai trascinare nel procedere con pagamenti anticipati.
Nel caso, purtroppo non così insolito, in cui il venditore spingesse per “spostare le trattative” in privato, fuori dai canali del mercatino virtuale, è bene non lasciatersi dissuadere, perché questo non è mai un buon segno.
Un ottimo strumento per operare una trattativa sicura è l’opzione “protezione utente” offerta da PayPal che, tramite una piccola percentuale, consente di effettuare i dovuti reclami e riottenere i soldi in caso di mancata consegna.
Una interessante, per quanto fastidiosa, truffa da conoscere e saper evitare è il cosiddetto “triangolo”, che in ogni sua variante va contro quello che cantava Zero: “la geometria non è un reato”.
Si tratta di una formula evoluta del “prodotto non esistente”: Tizio pubblica l’annuncio di vendita di un prodotto di cui non dispone basandosi su foto prese da Internet, e una volta ottenuti i soli da Caio, possibilmente mediante pagamenti non tracciati e buoni sconto in altri fantomatici shop online, chiude il negozio e scappa con la cassa.
Parliamo di un triangolo perché, non appena Tizio riceve i soldi di Caio, provvede a comprare un prodotto di qualità inferiore da Sempronio, dal valore economico più basso, inviare lo stesso a Caio, per poi intascare i soldi della differenza di valore.
Se Caio dovesse accorgersi che il livello di qualità arrivata è inferiore a quello promesso, Tizio ripiegherà tirando fuori la trattativa con Sempronio (effettuata dopo, e non prima dell’annuncio postato su Facebook), facendo così ricadere la “colpa” sul terzo, e a questo punto la triangolazione renderà meno agevole per Caio ottenere il rimborso.
Insomma, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Si spera che presto Facebook aggiungerà l’opzione obbligatoria di pagare i prodotti direttamente alla piattaforma, la quale – come già succede su Vinted ad esempio – potrebbe trattenere la somma fino all’accertamento della qualità da parte dell’acquirente, per poi confermare la transazione.
Nonostante quanto spiegato finora, il venditore o la venditrice non sono sempre da identificare come “i cattivi” di una trattativa.
Esistono purtroppo casi in cui gli acquirenti, una volta ricevuto il pacco, richiedono il diritto di recesso, lo ottengono, e ricevono indietro i soldi spesi a fronte del rinvio dell’articolo al mittente. È facile immaginare, a questo punto, che nel peggiore dei casi succede che la persona non mandi mai indietro al venditore il pacco ricevuto, ottenendo così un bell’articolo gratis.
Ad ogni modo, il Marketplace di Facebook oggi è attivo con successo in 50 paesi in tutto il mondo, e continuano ad essere di più gli acquisti andati a buon fine e privi di fregature che quelli fraudolenti. Ciò significa che si può comodamente continuare a godersi lo shopping online – per non parlare dell’ottima chance di guadagnare da oggetti che non usiamo più – seguendo semplicemente le direttive consigliate e non smettendo mai di investigare laddove emergano dubbi, perché quello non è mai tempo sprecato.
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